RECENSIONE AL VOLUME DI POESIE E LIRICHE "L'ORO
DELL'ANIMA" DI LUIGI VENTRIGLIA

(ovvero l'Arte di rimanere idealmente puri,incontaminati e amanti della Natura in una parte di mondo ormai succube di una nuova forma di alienazione sociale dovuta a una progressiva overdose di tecnologia).


PREMESSA
Ebbi già modo di parlare della raccolta poetica "L'ORO DELL'ANIMA" di Luigi Ventriglia al tempo della I° edizione e lo rifaccio con piacere in occasione della più preziosa e raffinata ristampa in II° edizione,sotto l'egida della prestigiosa Casa Editrice napoletana, Ia Alfredo Guida.
Leggendo e rileggendo il libro di poesie di Luigi Ventriglia ho sentito riaffiorare in me tutto ciò che mi è caro nei ricordi:il candore
dell'infanzia, l'ardore coraggioso dell'adolescenza, la più recente,lucida riflessione dell'iniziata maturità;e tutto ciò è dovuto al grande potere rievocativo che hanno in dono le Arti,in modo particolare I'Architettura, la Musica e la Poesia.
Le liriche del nostro autore ci ricordano,come un testamento dello spirito,la necessità dell'essere umano di abbeverarsi a quella "fonte pura" che risponde ai nostri più profondi bisogni interiori.
I tempi sono maturi -ci ricorda il nostro poeta- per capire che non può bastare all'uomo un solido conto in banca,la vacanza esclusiva, un'agiata e comoda vita cittadina:di ben altro "cibo" abbiamo bisogno per vivere in armonia con noi stessi e con l'universo!
E questo cibo ha molto a che fare con i temi trattati in lingua dal Ventriglia:"Il visto fiume","Profumato d'erba","Rispetto","Il bosco","Il vecchio mandolino","Le vecchie mani" e ancora,stavolta in vernacolo, la struggente "'E lacrime d' 'a gente (Tsunami 2004)" e la sfiziosissima "'O calendario viecchio" sono nutrimento per lo spirito e ristoro per la psiche che assapora sprazzi di felicità sfocianti in una bucolica quiete,in antitesi allo stress dei nostri martoriati,e ormai quasi del tutto spoetizzati, tempi.Ma oggigiorno,la società,allontanandosi da questi valori brancola nel buio e cerca disperatamente una voce che indichi la via;ancora una volta tocca ai poeti,questi miglioratori del mondo (e il Ventriglia è tra questi),richiamare l'attenzione sui sentimenti invitandoci a ricercarne l'autenticità; tocca a loro ricolorare di verde acceso la Speranza ormai affievolitasi per riportare il concetto di esistenza nella sua equilibrata dimensione attraverso,per l'appunto,"L'oro dell'anima".
Una raccolta di versi,questa del Ventriglia,che non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca pubblica o privata e su nessun comodino notturno dimodoché la sera,prima di addormentarci potremmo alleggerire, con la raffinata sottigliezza della poesia,gli affanni quotidiani e lasciandoci accompagnare da Essa sulla soglia del sonno ristoratore.


Casal di Principe (Italy)                                Peppe "DE SADEL" Caterino

marzo 2010

 
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